AlbArgiva Creazioni: Indossare il paesaggio
L’AutoctonArt (dal greco autos = medesimo e chthon = terra), di Albargiva Creazioni si ispira a soggetti naturali, al mare e alla storia delle Isole Tremiti. Gli echi dell’ancestrale memoria si perdono nelle migrazioni degli eroi omerici e di Diomede argivo che ha innestato il suo canto nella storia del Gargano e delle Tremiti. Il brand name AlbArgiva è composto da due parole che stigmatizzano e contemplano i bagliori arcaici di arte e bellezza dell’antica civiltà greca che ha saputo illuminare anche il mondo romano con la sua cultura fine e raffinata, sempre nettamente percepibile. Indossare il paesaggio natio, le sue rocce, i suoi colori, la sua anima, è l’obiettivo dell’AutoctonArt. AlbArgiva, firma, inoltre, il nome di mia madre e le mie radici. La realizzazione di monili e suppellettili si avvicina all’ universo del Mediterraneo, ai reperti di fossili dell’antico mare, e non vi sono limiti nell’impiego dei materiali per realizzare oggetti unici: carta, stoffa, sassi, conchiglie , legni, fili di rame ,alluminio, ferro, argille, sono tutti materiali plasmabili. I colori dei monili sono quelli della vegetazione delle isole che, il visitatore può osservare lungo i dolci pendii di San Domino e Caprara ammantata di verde nell’ambiente della fascia costiera fatto di graminacee stentate, mortella, cespugli di capperi che sono ormai il pallido ricordo di un’abbondanza antica, cardi e cespugli di lentisco frammisti alle artemisie e all’atriplex halimus(nota coi nomi volgari di porcellana di mare o alimo. Si può dire davvero che su queste isole la natura ha sfoggiato, senza riserve, tutte le sue più alte qualità artistiche e poetiche. Le conchiglie, sono fonte di grande ispirazione. Ammiro la luce che proviene dalle loro bocche frangiate e dai mantelli ricamati come merletti preziosi e delicatissimi. Quanta fantasia in un lembo di vita! Vellutate memorie! Simmetrie divine, d’incorrotta bellezza! “Orecchia di mare; Murice; Lumachina; Meridiana; Lucina; Pettine; Cono; Vescica; Nerita; Gorgonia…“ nomi che il mare canta, che il mare chiama, nell’ansia di una partenza e di un ritorno. I monili in ceramica della castagna d’acqua rievocano i cappiell ‘e prevete ( dialetto tremitese), ossia, il frutto a rosetta della pianta acquatica che fiorisce tra giugno e agosto e fruttifica nelle acque stagnanti della Padania.Trascinata dalle correnti del Po fino all’Adriatico,tra pagliuzze e filamenti del grande fiume arrivava nelle calette tremitesi. Negli anni ’70 Astro Fulgente, primo capo villaggio del Touring Club Italiano ne fece il simbolo del “Club della Filibusta” delle isole Tremiti e portafortuna. L’idea delle capasante smaltate nasce da “Las conchas di San Giacomo”.Il Pecten jacobaeus, volgarmente noto come cappasanta, capasanta (variante napoletana), pettine di mare o conchiglia di San Giacomo è il simbolo del Pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela. “Las conchas” di San Giacomo nel medioevo e nei secoli successivi diventavano delle testimonianze e delle certificazioni, simili a dei documenti con sigillo, dell’avvenuto pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela e della visita alla tomba dell’apostolo di Gesù. Anche il Codice Calllistino – manoscritto attribuito a Papa Callisto II – parla del grande significato della capasanta e del fatto che i pellegrini la utilizzavano per rendere omaggio all’apostolo. Oggi il simbolo persiste e viene collocato sullo zaino del pellegrino. Secondo una versione più simbolistica la conchiglia simboleggia la protezione.
Questo piccolo brand di nicchia si arricchisce con le agende e i “ Diari di bordo”dipinti e realizzati con carta trattata a mano, segnalibri e biglietti augurali per tutti gli eventi.
Il book fotografico di monili indossati dalle modelle è stato realizzato da Gloria Vatteroni.
