Il primo chiostro dell’abbazia

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Il primo chiostro dell’abbazia, più piccolo e antico, lungo 35 m. e largo 15 m.,con il porticato libero dalle murature effettuate al tempo della colonia di confino. Nei chiostri delle chiese e dei conventi, nei cortili degli antichi castelli, c’è sempre l’immancabile pozzo ; in questo piccolo chiostro il pozzo è centrale con data del restauro 1793 ed una ghirlanda circolare nella quale è un uccello diomedeo. Sui quattro lati si schierano i portici con volte a crociera sorrette da pilastri di pietra ed arcate; lungo la parete esterna della chiesa troviamo un pilastro con un portale ogivale, come ingresso alla struttura. Il chiostro comprendeva fabbriche per i vari servizi della fortezza: refettorio, cucina, infermeria, spezieria, alloggio del medico, barberia e il “Capitolo”, una stanza adibita per le riunioni religiose dei padri. Da questi locali si scendeva al “Cegliere Grande, e magnifico in volta nel sasso fabbricato”, e alla prigione di “Tramontana”, attraverso un corridoio verso tramontana, a sinistra c’era il forno e a destra il “Centimolo con due macine che fanno quanta farina consuma la Fortezza”. Tra la chiesa e gli stabili, attraverso un portico e una scaletta di legno si accedeva al “Dormitorio picciolo, nelle cui celle sogliono abitare i Conversi”. Nella facciata superiore di questo dormitorio, era posto un orologio a muro, sul quale un piccolo campanile reggeva una campana detta “Cimbalo che a certi deputati botti, dà cenno del bisogno del Monastero”. A piano terra sotto il dormitorio esistevano “certe dispense da conservare alcune vettovaglie per munizioni della Fortezza”. Nella Cronica Istoriale di B. Cocorella si evince che nel “vecchio piccolo chiostro, ornato di colonnette d’ogni intorno” esisteva il Cimitero dei secolari.. Di tutte queste opere non esiste, purtroppo più nulla.

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